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NELLE PIAZZE IL 10 NOVEMBRE PER FERMARE IL DISEGNO DI LEGGE PILLON

07 Novembre 2018

NELLE PIAZZE IL 10 NOVEMBRE PER FERMARE IL DISEGNO DI LEGGE PILLON

Il DDL proposto dal Senatore Pillon sulla revisione delle norme in materia di separazione, divorzio e affido dei minori, ci porta indietro di 50 anni e intende trasformare le vite degli ex coniugi e dei loro figli/e in un percorso ad ostacoli, che a parole vorrebbe conciliare i loro problemi, ma di fatto crea maggiori contrasti, imponendo regole che stravolgerebbero la vita proprio di quei figli che vorrebbe tutelare.

L’iniziativa legislativa mira, infatti, a ristabilire il controllo pubblico sui rapporti familiari e nelle relazioni attraverso interventi disciplinari, con una compressione inaccettabile dell’autonomia personale dei/delle singoli/e.

Diciamo NO alla MEDIAZIONE OBBLIGATORIA perché la mediazione ha come presupposto la scelta volontaria delle parti e relazioni simmetriche non segnate dalla violenza.  Nella proposta Pillon, l’obbligo di mediazione viola apertamente il divieto previsto dall’art. 48 della Convenzione di Istanbul, mette in pericolo le donne che fuggono dal violento, oltre a generare uno squilibrio tra chi  tra chi può permettersi questa spesa e chi non può perché non è previsto il patrocinio per i meno abbienti.

Diciamo NO all’imposizione di tempi paritari, alla doppia domiciliazione/residenza dei minori, che comportano la divisione a metà dei figli/e considerati alla stregua di beni materiali. Il principio della bigenitorialità, così applicato, lede il diritto dei minori alla stabilità, alla continuità, ed alla espressione delle loro esigenze e volontà, riportando la genitorialità al concetto della potestà sui figli anziché a quello della responsabilità, già acquisito in sede europea e italiana come principio del rapporto genitori/figli.

Diciamo NO al MANTENIMENTO DIRETTO perché presuppone l’assenza di differenze economiche di genere e di disparità per le donne nell’acceso alle risorse, nella presenza e permanenza sul mercato del lavoro, nei livelli salariali e nello sviluppo della carriera.   Cancellare l’assegno di mantenimento a favore dei figli dà per scontato che ciascun genitore sia nella condizione di dare al figlio pari tenore di vita. Ciò nella maggioranza dei casi non è vero, come i dati Istat confermano. La disparità di capacità economiche dei genitori comporterà una disparità di trattamento dei figli quando saranno con l’uno o l’altro genitore. 

Diciamo NO al PIANO GENITORIALE perché incrementa le ragioni di scontro tra i genitori e pretende di fissare norme di vita con conseguenti potenziali complicazioni nella gestione ordinaria della vita dei minori. Non si possono stabilire in via preventiva quali saranno le esigenze dei figli, che devono anche essere differenziate in base alla loro età e crescita. Il minore con il DDL Pillon diventa oggetto e non soggetto di diritto.

Diciamo NO all’introduzione del concetto di ALIENAZIONE PARENTALE proposta dal DDL che presuppone esservi manipolazione di un genitore in caso di manifesto rifiuto dei figli di vedere l’altro genitore, con la previsione di invertire il domicilio collacondo il figlio proprio presso il genitore che rifiuta. E conseguente previsione di sanzioni a carico dell’altro che limitano o sospendono la sua responsabilità genitoriale.

Si contrasta così la possibilità per il minore di esprimere il suo rifiuto, avversione o sentimento di disagio verso il genitore che si verifichi essere inadeguato o che lo abbia esposto a situazioni di violenza assistita. 

Saremo per questo in piazza in tante città del Paese il 10 novembre per una mobilitazione generale che coinvolga donne e uomini della società civile, del mondo dell’associazionismo e del terzo settore, ordini professionali e sindacati, tutti i cittadini che ritengono urgente in questa complessa fase politica ripristinare la piena agibilità democratica e contrastare la crescente negazione dei diritti e delle libertà a partire dalla libertà delle donne.

Per approndire:

"DdL Pillon va fermato" -  Casa delle donne maltrattate di Milano settembre 2018

"Differenza Donna contrastra il DdL Pillon"

Comitato NoPillon - Veneto  

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Lestordite associazione culturale (Forlì)

Coalizione Civica per Padova - Gruppo Politiche di Genere

ANPI Padova

Se Non Ora Quando Padova

Lottodognimese Padova

Non Una di Meno Padova

Gruppo R - Società Cooperativa Sociale

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CGIL Padova

Rel.Azioni Positive cooperativa sociale onlus

Giuristi Democratici - Sezione "Giorgio Ambrosoli" - Padova

Arcigay Tralaltro Padova APS

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Rete Studenti Medi Padova

Unione degli Universitari Padova

Belluno Donna

Telefono Rosa, Treviso

Telefono Rosa, Verona

Donna chiama Donna, Vicenza

Cooperativa Iside, Mestre-Venezia

Spazio Donna, Bassano del Grappa

Associazione Mimosa

Equality Cooperativa Sociale Onlus

Kairos Donna. Associazione per la tutela della salute mentale delle Donne e delle Famiglie

CGIL Camera del Lavoro Metropolitana di Venezia 

Spi Cgil di Rovigo

Coordinamento Donne Spi Cgil di Rovigo

Coordinamenro Donne Spi Cgil del Veneto

Coordinamenro Donne Spi Cgil Belluno

Senonoraquando Venezia

PadovaDonne

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Monica Vanni                                                                          

Pierilario Troccolo      

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Benedetta Pradolin

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Luigi Zanni

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Giulia Zanni

Marisa Merlin

Marnie Schiavon 

Alberto Coppo

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Serena Piccoli - compagnia teatrale La Betonica (Padova)
 
Alberto Moni - compagnia teatrale La Betonica
 
Marco Paganelli - compagnia teatrale La Betonica
 
Daniela Ruffini - Consigliera comunale, Comune di Padova
 
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