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Scuole: perché formarsi su stereotipi di genere e violenza?

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Parlare di violenza sulle donne e di questioni legate al genere è un passaggio fondamentale all’interno dei percorsi di formazione delle studentesse e degli studenti. Infatti, l’obiettivo dei nostri laboratori consiste nel rendere consapevoli le classi di giovani che la violenza sulle donne basata sul  genere è un fatto presente nella nostra realtà non come episodio sporadico, ma in quanto strutturalmente radicato nelle fondamenta della nostra società patriarcale. In questo modo, siamo convinte che un cambiamento nella società stessa sia possibile, in quanto è partendo dal basso, ovvero dall’esperienza educativa delle e dei giovani, che un rinnovamento e una nuova consapevolezza possono essere raggiunte. 

Parlare di violenza sulle donne come di violenza strutturale significa sottolineare come questo fenomeno sia legato profondamente alla cultura e alla nostra società. Questo perché il genere di società in cui viviamo può essere definita patriarcale, ovvero fondata su uno squilibrio di potere tra uomo e donna, in ogni ambito della nostra quotidianità, dal livello privato a quello pubblico. Una conseguenza di questo modello culturale è la violenza sistemica nei confronti delle donne, che vengono considerate inferiori e alle quali non viene lasciata la possibilità di scegliere come se fossero oggetti da possedere, o da educare e disciplinare secondo un volere dettato da norme che mirano a ristabilire un potere prettamente maschile, soprattutto nel momento in cui tentano di autodeterminarsi come soggetti indipendenti. 

La possibilità di promuovere un cambiamento in una struttura culturale così radicata nella nostra quotidianità non è un passaggio semplice. Sicuramente, però, un mezzo per attuare tale modificazione della società - forse il mezzo più potente - è proprio l’educazione. Infatti, tramite l’educazione introiettiamo le strutture con cui ci approcciamo al mondo esterno e alle altre persone: comprendiamo - in modo diretto e non - i valori e le dinamiche da praticare nel nostro relazionarci reciproco. Quindi, iniziare dalle scuole, promuovendo laboratori per rendere le studentesse e gli studenti consapevoli del tema del genere e della violenza di genere, rappresenta per noi un modo efficace per attuare un cambiamento nella società. 

Oltre alla formazione nelle scuole, il centro antiviolenza di Padova offre alle giovani e ai giovani dei percorsi di autoformazione tramite la peer education, dove vengono formati a prendere consapevolezza degli stereotipi di genere e del nesso causale che intercorre tra questi e la violenza sulle donne. 

L’organizzazione di laboratori nelle scuole e di percorsi di autoformazione anche fuori dalle scuole stesse, muove dalla consapevolezza che tematiche come la violenza sulle donne e gli stereotipi di genere dovrebbero essere affrontate da tutte/i le/i giovani. Infatti, tali tematiche non dovrebbero essere parte dell’interesse personale di una professoressa/un professore che decide di far seguire i laboratori sulla violenza sulle donne alla propria classe, ma dovrebbero far parte del sistema educativo standard. Solo in questo modo la consapevolezza di tali tematiche potrà diventare un fatto culturale, su cui le/i giovani sono state/i formati in modo adeguato e cosciente. 

Una domanda fondamentale da porsi concerne la modalità con cui suscitare l’interesse nei ragazzi e nelle ragazze a continuare questi percorsi di formazione fuori dalla scuola. 

L’organizzazione di laboratori nelle scuole e di percorsi di autoformazione in ambiente extra-scolastico, muove dalla consapevolezza che tematiche come la violenza sulle donne e gli stereotipi di genere dovrebbero essere affrontate da tutte/i le/i giovani. Non dovrebbero essere lasciati alla discrezionalità di una professoressa/un professore particolarmente virtuoso/a che decide di aderire ai nostri percorsi, ma dovrebbero entrare a pieno titolo nella didattica curricolare. Solo così potremmo dire di avere agito su quella trasformazione culturale che è alla base per il raggiungimento del rispetto reciproco.

 

Il progetto Youth 4 Equality, che comprendono parte dei percorsi di educazione e prevenzione alla violenza, è finanziato dalla Regione Veneto con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali.