Skip to main content

Violenza di genere: come reagisce l’Unione Europea?

Unione Europea Martina

La violenza di genere, che colpisce donne, ragazze e bambine, ma anche la comunità lgbtiq, rappresenta un problema ancora irrisolto nel mondo. Per questo l’Unione Europea, in linea con i principi della Convenzione di Istanbul, si impegna per eliminare la violenza di genere e domestica tramite le legislazioni e misure pratiche per le donne che si trovano in situazioni di violenza. 

Secondo lo studio condotto dal Parlamento Europeo nell’ultimo anno sulla violenza di genere, circa il 33% delle donne nell’UE ha subito almeno una volta violenze fisiche e/o sessuali a partire dai 15 anni in su.  Dall’indagine, il 38% delle persone lgbtiq ha subito molestie, di cui l’11% ha subito almeno un’aggressione fisica (indice che sale al 17% per le persone transgender). 

Anche se i paesi appartenenti all’UE dispongono di leggi per fronteggiare la violenza di genere, l’ostacolo più grande è rappresentato dall’assenza di una definizione comune condivisa da tutti che miri ad affrontare il problema in modo pragmatico.  Per questo motivo il Parlamento Europeo ha richiesto una normativa sul tema. 

Cosa è successo? 

La diffusione del coronavirus a livello globale ha avuto un forte impatto sulle donne a livello socio-economico e culturale e lavorativo, infatti:

  • Circa il 76% delle donne durante la pandemia è stata impiegata nei settori assistenziali o sanitario. 
  • L’84% delle donne è stata impiegata nei servizi più colpiti dalla pandemia: scuola, turismo e commercio al dettaglio.
  • Durante la pandemia circa 50 donne ogni settimana hanno perso la vita a causa di violenza domestica nei paesi dell’UE. 
  • L’utilizzo massiccio di internet e dei social network ha esacerbato gli abusi sessuali online sui bambini e bambine, in particolare sulle ragazze.

A febbraio 2021 il Parlamento ha richiesto una direttiva a livello europeo per prevenire e combattere la violenza di genere in tutte le sue forme per difendere al meglio le donne e le persone lgbtiq che hanno subito violenza. Il Parlamento ha anche proposto di riconoscere a livello europeo come servizi essenziali nei paesi dell’UE i mezzi utilizzati più frequentemente per le richieste di aiuto, quali linee telefoniche assistenziali e rifugi sicuri.  

La storia si ripete lo scorso 16 settembre, con la risoluzione del Parlamento alla Commissione Europea, riguardo l’identificazione e l’inserimento della violenza di genere tra i reati comunitari: questo significherebbe stabilire delle definizioni standard e comuni, oltre che fissare delle sanzioni penali per queste violazioni in tutti i paesi dell’UE. La violenza di genere infatti soddisfa i criteri per essere considerata all’interno della sfera della criminalità (al pari della tratta degli esseri umani, del terrorismo, o del riciclaggio di denaro.)

Il Parlamento ha invitato tutti gli stati dell’UE a contrastare la violenza di genere con l'obiettivo di eliminare tutte le forme di violenza contro le donne e le persone LGBTIQ, e ha sollecitato gli Stati membri ad adottare leggi e politiche che vietino la terapia di conversione, le mutilazioni genitali femminili e intersessuali e le pratiche di sterilizzazione forzata. 

Per combattere la violenza di genere in rete, a novembre 2021 dovrebbero essere presentate delle proposte. 

Inoltre, il Parlamento Europeo si è espresso sull’impatto della violenza domestica, soprattutto quella subita dal partner.  Il 6 ottobre 2021 si è votato per la Relazione sull’impatto della violenza nelle relazioni intime e dei diritti di custodia. Con questa relazione, il Parlamento dimostra quanto è importante all’interno dell’UE impegnarsi per eliminare e prevenire la violenza di genere. Il Rapporto rappresenta un grande passo verso la richiesta di un sistema equo di protezione per donne e bambine che subiscono/hanno subito violenza da parte del partner. 

Il Rapporto è molto importante perché presenta si esprime contro il concetto di alienazione parentale: la teoria della cosiddetta PAS è stata rigettata sia dalla comunità scientifica sia da molte organizzazioni quali l’OMS o dal CEDAW, ma viene ancora usata nei Tribunali per mettere in discussione le capacità genitoriali di chi subisce violenza, respingendo la loro parola e ignorando la violenza a cui sono esposti i figli/e. Anche la commissione GREVIO ha evidenziato come manchino delle basi scientifiche per definire il termine sindrome di alienazione genitoriale, per cui anche l’ Italia  deve vietarne l’uso. Infatti questa teoria si basa su stereotipi di genere, e può influire negativamente sulle donne colpite da violenza del partner, accusando le madri dell'"alienazione" dei figli/e dal padre, mettendo in discussione le capacità genitoriali, ignorando la testimonianza dei bambini/e, e mettendo a rischio i diritti e la sicurezza delle donne e dei figli/e. Per questo il Parlamento sollecita gli Stati dell’UE a non riconoscere la sindrome dell’alienazione parentale, a vietarne l’uso durante le indagini in cui si deve determinare l’esistenza della violenza. 

Continuiamo a sperare che il processo di adesione da parte dell’Unione Europea alla Convenzione di Istanbul si concretizzi al più presto, riaffermando così la centralità della prevenzione e del contrasto alla violenza contro le donne per tutte le istituzioni dell’Unione e dei suoi Stati membri. Nel caso il processo di adesione non fosse portato a compimento, nella Strategia UE per la Parità di Genere 2020-2025 la Commissione Europea si è impegnata ad elaborare uno strumento normativo contenente misure analoghe agli standard contenuti nella Convenzione di Istanbul.

 

________________________________

Fonti : https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/voceeurodeputati/2021/10/01/in-europa-il-33-delle-donne-e-vittima-di-violenza-di-genere_34614194-2e49-4c22-9cb3-814ee5716b30.html

https://europa.eu/youth/get-involved/your%20rights%20and%20inclusion/womens-rights-gender-equality-reality-europe_it

https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/priorities/giornata-internazionale-della-donna-2021/20210225STO98702/l-impatto-della-pandemia-covid-19-sulle-donne-infografica

https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/priorities/inclusione-sociale/20210923STO13419/come-viene-affrontata-la-violenza-di-genere-nell-ue

https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2021-0388_IT.html

https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-9-2021-0254_EN.html#title1

https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/aid_development_cooperation_fundamental_rights/factsheet_lets_put_an_end_to_violence_against_women_en.pdf